di Lorenzo Fornasieri
Più passano gli anni più mi convinco del fatto che i Nightwish, oggi come nel 1996 (anno della realizzazione del loro primo demo contenente, in forma embrionale, alcune canzoni che comporranno il loro primo album) rappresentino la pura essenza del symphonic metal, genere spesso bistrattato e guardato in malo modo dai “puristi del metal”, ma che presenta, invece, molti spunti interessanti. La band finlandese, inoltre, ha saputo resistere ai cambi di formazione che sembravano aver compromesso l’ossatura del gruppo: l’abbandono della frontwoman Tarja Turunen, sostituita egregiamente dalla giovane Floor Jansen, precedentemente cantante degli After Forever e con esperienze di turnista per MaYan e Ayreon, e il ritiro temporaneo dall’attività del batterista Jukka Nevalainen. Infine, la band, evolvendo il proprio stile e cercando sempre nuovi spunti creativi, ha saputo resistere all’ascesa di nuovi gruppi symphonic metal, spesso ispirati proprio a loro come, per esempio, gli Epica, che hanno guadagnato ampi consensi dal pubblico e hanno quasi oscurato, negli ultimi anni, il loro nome.
La data del 4 dicembre 2018 al Mediolanum Forum, unico appuntamento in Italia, fa parte del Decades European Tour 2018, durante la quale la band ha annunciato che avrebbe proposto brani mai suonati prima dal vivo insieme ai pezzi più classici: una scelta avvincente e particolarmente interessante, soprattutto per i fans più sfegatati. La band finlandese, durante il tour, è stata accompagnata dai Beast in Black, giovane e promettente band power metal finlandese all’alba della produzione del secondo album. La risposta del pubblico milanese, molto variegato, è stata ottima: rispetto, infatti, alle date italiane degli scorsi anni i fans hanno risposto “presente”: sia le tribune che il parterre erano pieni (circa 9000 paganti).
BEAST IN BLACK
Come già detto in precedenza, a questa giovane e promettente band finlandese i Nightwish hanno affidato il compito oneroso di aprire il concerto. Il loro stile, come affermato dai membri stessi, risente notevolmente dell’influenza di alcune band fra le più importanti dell’ambiente heavy metal, come Manowar, Judas Priest, W.A.S.P. e Black Sabbath. Alle 19.30 precise hanno iniziato il loro show di apertura, proponendo una decina di brani molto variegati fra loro: ai classici pezzi in tipico stile power, tra cui la hit Blind And Frozen hanno affiancato alcuni brani più sperimentali (come Crazy, Mad, Insane, dalle particolari sonorità elettroniche e accompagnata dalla stravagante performance dei musicisti) e la ballad Ghost in The Rain. Quello che più ha colpito è stata la performance del cantante greco Yannis Papadopoulos: acuti perfetti, esecuzioni vocali alquanto tecniche e grande presenza scenica, il tutto accompagnato da una buona capacità di interazione con il pubblico, che ha sin da subito mostrato di apprezzare. Proprio volendo individuare una pecca, forse la band ha fatto un uso eccessivo delle basi per le parti dedicate alle tastiere; non sarebbe forse opportuno trovare un turnista che possa eseguire dal vivo quelle parti? In ogni caso, una band che merita attenzione, soprattutto in un’ottica di crescita e maturazione che potrà portare la band a un maggiore successo commerciale. Nel frattempo aspettiamo con impazienza il loro nuovo secondo album previsto per il 2019…
Questa la scaletta dell’esibizione dei Beast in Black: Beast in Black; Eternal Fire; Blood of a Lion; The Fifth Angel; Born Again; Ghost in The Rain; Crazy, Mad, Insane; Blind and Frozen; End of The World.
NIGHTWISH
E dopo la grintosa performance dei Beast in Black arriva finalmente il momento di accogliere sul palco l’ingresso della band finlandese, preceduto da un invito a spegnere gli smartphone per godersi lo spettacolo e da un countdown. Il pubblico, come sempre accade quando i Nightwish suonano in Italia, accoglie la band in modo molto caloroso e, in particolare, i maggiori apprezzamenti sono rivolti alla cantante Floor Jansen e al bassista Marko Hietala, ormai diventato icona della band e vero e proprio leader. Come annunciato nella campagna di promozione del tour, in apertura dello show, Floor dichiara come il concerto sarà una narrazione della loro storia, all’interno della quale saranno ripercorse le produzioni della band a partire dagli inizi per giungere all’ultimo disco, Endless form most beautiful, del 2015.
L’inizio dello show è subito emozionante, i primi due brani proposti sono veloci, dalle sonorità piuttosto dure e il parterre va subito in visibilio: Dark Chest of Wanders e la celeberrima Wish I Had an Angel, entrambe estratte dall’album del 2004 Once. Dopo l’esecuzione della canzone “pacifista” 10th Man Down (una vera chicca per i fans più sfegatati), viene proposta la melodica Come Cover Me, tratta da Whishmaster del 2000. Il viaggio prosegue poi con Gethsemane e la gettonata Elan, scelta che viene largamente apprezzata dai presenti, così come poche canzoni dopo è il turno dell’energica I Want My Tears Back, dove la fanno da padrone le sonorità tipicamente nordiche coadiuvate dalla scenografia, e l’emozionante The Kinslayer; vengono, nel mentre, ancora proposte alcune canzoni degli album più recenti come Last Ride of The Day. Il finale del concerto è la ciliegia sulla torta che completa la serata: dapprima sono proposte in successione Devil & The Deep Dark Ocean, Nemo – probabilmente il brano più famoso e più largamente conosciuto della band – e Slaying the Dreamer, caratterizzata da sonorità pesanti e forse uno dei brani più spinti del gruppo. Lo show si conclude con le monumentali The Greatest Show on Earth e Ghost Love Score, che sono proposte integralmente e che occupano gli ultimi 20 minuti della performance.
Potrei dilungarmi in infiniti elogi sulla prestazione, ma tutto ciò sarebbe superfluo: come già precedentemente scritto i Nightwish confermano la loro ottima reputazione e la loro grande esperienza. Tutti i membri sono stati perfetti: Floor ha nuovamente dimostrato di non patire la responsabilità di sostituire Tarja Turunen, sia dal punto di vista canoro che da quello della presenza scenica; Marko fa sfoggio della sua grandissima cultura musicale spesso accompagnando l’esecuzione dei brani suonando, oltre al basso, anche la chitarra acustica, ed esibisce una grande presenza scenica; Erno Vuorinen, nell’essenzialità del suo stile, dimostra di ben gestire il suo ruolo di chitarrista sia sul piano ritmico che su quello solista; infine l’onnipresente Tuomas Holopainen, che dirige lo spettacolo da dietro le sue tastiere.
Ulteriore menzione merita la scenografia che, nonostante le limitazioni tecniche dovute allo spazio ridotto del palazzetto chiuso, è stata ben curata, in quanto l’esecuzione di ciascun brano era accompagnata dalla proiezione sullo schermo posto alle spalle della band di scenografie dedicate e hanno trovato largo utilizzo i fuochi d’artificio, coriandoli e spettacoli pirotecnici, specialmente sul finale dell’esibizione. Da segnalare l’episodio, verificatosi circa a metà del concerto, che ha visto malauguratamente protagonista uno spettatore che nel parterre, poco distante da me, si è sentito male: prontamente proprio Floor ha sospeso momentaneamente lo show e in inglese ha richiesto l’intervento di un medico. Questo gesto, nella sua semplicità, rivela ancora una volta l’attenzione e l’amore verso il suo pubblico della band finlandese.
Posso ritenermi ampiamente soddisfatto dello spettacolo a cui ho avuto l’onore di assistere; le mie aspettative sono state soddisfatte e ho avuto l’opportunità di ascoltare dal vivo l’esecuzione di alcuni brani che non ero mai riuscito ad apprezzare prima. In poco più di due ore sono stati eseguiti ben 19 brani, alcuni anche molto lunghi, coprendo tutta la produzione discografica della band. Il pubblico, numeroso e giovane – cosa non scontata per un concerto metal – ha creato un’atmosfera molto positiva.
I Nightwish stanno lavorando a un nuovo album, la cui realizzazione è prevista per il 2020 e che, secondo me, riserverà delle belle sorprese oltre alla possibilità di poterli rivederli live in Italia per il tour di promozione che, come da tradizione, accompagnerà l’uscita del nuovo disco.
Questa la scaletta completa del concerto dei Nightwish: Dark Chest of Wanders; Wish I Had an Angel; 10th Man Down; Come Cover Me; Gethsemane; Elan; Sacrament of Wilderness; Dead Boy’s Poem; Elvenjig; Elvenpath; I Want My Tears Back; Last Ride of the Day; The Carpenter; The Kinslayer; Devil & Deep Dark Ocean; Nemo; Slaying The Dreamer; The Greatest Show on Earth; Ghost Love Score.
Di seguito allego alcune foto realizzate durante il concerto: