//Ikebana Records

Ikebana Records

Musica emergente, indipendente… Qualunque etichetta vogliate attribuirle, noi di RadioOhm, da più di dieci anni dedichiamo la nostra attenzione alla musica che ribolle e suona nelle cantine, che si fa spazio nel mare magnum del mercato discografico con una proposta originale, potente, entusiasmante. Riapriamo il nostro “Fronte Indipendente” recuperando alcune interviste a etichette discografiche interessanti. Daremo conto di ciò che si muove nell’ampio panorama musicale “sottotraccia” italiano con interviste e spazi dedicati…

Ikebana Records

Chi siete?
Ci chiamiamo Ikebana Records, siamo un’etichetta discografica indipendente fondata a Napoli e ormai dislocata anche a Roma e Milano.

Cosa fate e da quando?
Ci occupiamo di produzioni discografiche, booking e management. La prima pubblicazione è targata 2013, ma la nostra formazione è avvenuta molti anni prima attraverso gli studi specifici e soprattutto con la pratica sul campo.

Che caratteristiche cercate in un artista/band?
Il mercato discografico in genere è soggetto a meccanismi del tutto irrazionali, le variabili che concorrono al successo o meno di un determinato artista sono tante e mutevoli.
Per questo noi non cerchiamo una caratteristica in particolare né studiamo a tavolino, bensì vogliamo una scintilla, qualcosa che rimanga in profondità al di là delle mode o degli eventi storici del momento.
A volte la si trova in un testo, in un suono, a volte basta solo un’immagine che si possa disegnare nella mente.
Di sicuro per noi un fattore determinante è lo spettacolo dal vivo. Registrare un buon disco oggi è possibile, ma non tutti hanno l’energia del live. Il concerto rappresenta il momento di maggiore contatto tra pubblico e artista ed è lì che secondo noi avviene l’alchimia. È lì che forse si vende pure qualche disco. (ridono)

Parlateci del vostro roster…
Al momento il nostro roster è composto da band dislocate omogeneamente su tutto il territorio nazionale. La nostra idea è lavorare su poche produzioni sprigionando così il massimo impegno e dedizione.
Non abbiamo un genere di riferimento, seguiamo ciò che ci piace e che secondo noi può avere una prospettiva, infatti il roster è molto variegato con artisti che spaziano dal rock fino a sconfinare nell’elettronica.

Cosa caratterizza la scena musicale della vostra regione? C’è qualche nome che vi piace particolarmente?Sulle calamità naturali e non che colpiscono la Campania si è detto ormai tutto, eppure gli unici artisti che riescono a portare la loro voce oltre i confini territoriali sono sempre quelli che raccontano de “e problem e sta città” facendolo per lo più in dialetto, come se l’industria discografica prelevasse da Napoli e provincia solo questa tipologia di artisti: e così da 25 anni a questa parte si sente sempre la stessa musica.
Eppure oggi la scena è molto fertile, ci sono artisti veramente validi e soprattutto diversificati, pensiamo a Giovanni Truppi e Buddha Superoverdrive.
Anche i gestori con i loro locali stanno via via recuperando il gap con le regioni più a nord. Citiamo per esempio il Sound Music Club o il “Cellar Theory” del caro Luciano.
Riguardo all’organizzazione di eventi, si segnalano nuove agenzie di concerti e collettivi di giovani organizzati con la voglia di portare nuova musica in città, come i ragazzi di “NaDir”, stanno dando ulteriore linfa ad un settore che però si regge ancora sui miti di qualche decennio fa.

Quali sono le motivazioni che vi spingono ad andare avanti?
Ciò che ci spinge ad andare avanti è la grande passione che abbiamo per la musica e per questa professione, che nulla regala.
Nonostante le porte chiuse sulla faccia siano sempre più di quelle aperte, scoprire che ogni tanto uno dei nostri artisti fa un passo avanti verso la realizzazione ci dà un senso di soddisfazione e ci ricorda che la passione è anche il motivo per il quale abbiamo iniziato. A volte nel nostro ambiente le persone dimenticano perché hanno iniziato.

Che progetti avete per il futuro?
I progetti per il futuro sono certamente quelli di crescere come etichetta, radicarci maggiormente nel nostro settore e magari avviare qualche collaborazione con altre realtà discografiche. Ampliare il nostro roster, andando a selezionare musicalità che ancora non abbiamo esplorato.

Fate un saluto ai lettori di RadioOhm!
Un saluto e un ringraziamento speciale a RadioOhm e a tutti i lettori ed ascoltatori!
Ciao, bye, auf wiedersehen… sayonara!

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